RETROPIEDE MEDIALE

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RETROPIEDE MEDIALE

Retropiede o Tallone Mediale:

E’ quell’area del piede formata dall’appoggio della parte mediale del calcagno.

Descrizione tecnica :

Sulla pianta del piede il Retropiede o tallone forma una salienza, detta ovoide posteriore, in contrapposizione alla salienza corrispondente alla testa dei metatarsi, detta ovoide anteriore.

Lo Scafoide, l’astragalo e il tallone concorrono a formare la regione del retropiede mediale: è situato al di sopra dell’osso del calcagno ed entra in contatto con la tibia e con il perone per formare la caviglia.

Nel linguaggio corrente i termini tallone e calcagno sono equivalenti.

Una delle cause più frequenti di dolore alla base del tallone è la condizione nota come fascite plantare, un’infiammazione della fascia plantare, ossia la fascia di tessuto connettivo che va dall’osso del calcagno al cuscinetto plantare. Uno dei fattori che possono portare ad un’infiammazione della fascia plantare è l’iperpronazione.

Il dolore insorge al centro del tallone, dove poggia il peso del piede.

È un dolore molto forte e bruciante e di solito viene avvertito maggiormente la mattina quando si fanno i primi passi della giornata.

La soluzione con plantari e supporti ortotici possono contribuire a ridurre l’iperpronazione riducendo la sollecitazione della fascia plantare e alleviando così il dolore alla base del tallone.

Principali patologie del Retropiede mediale o Tallone :

L’Eccesso di Pronazione
L’eccesso di pronazione è la conseguenza di un’alterazione nella distribuzione dei carichi proprio nel momento in cui il piede deve sopportare tutto il peso del corpo.

Le strutture della volta plantare sono allora soggette a delle sollecitazioni anomale che aumentano lo stress sulla parte tendinea e legamentosa chiamata a sopportare una sollecitazione maggiore. In questa situazione anche i muscoli del piede sono in sovraccarico essendo chiamati a svolgere, oltre alla loro naturale azione stabilizzatrice, anche quella dinamica.

Le immagini che seguono rappresentano una vista anteriore di un piede quando si presenta da una posizione neutra si porta in una posizione pronata.
Quindi per meglio comprendere la posizione in cui vengono rappresentate le immagini dobbiamo immaginare un piede sezionato a livello dell’articolazione medio-tarsica privo cioè dei metatarsi e delle falangi (come indicato dalla linea passante AB).

Le immagini qui rappresentate ci permettono di comprendere come l’articolazione sotto-astragalica nel passaggio da una posizione di supinazione ad una di pronazione i vettori e le risultanti della forza sviluppate dal muscolo peroneo lungo sono molto diverse.

Nella figura 1 il muscolo peroneo lungo, contraendosi produce una forza di flessione plantare indicata dalla freccia A-B che permette al primo raggio di stabilizzarsi al terreno.

Nella Figura 3 l’azione del muscolo peroneo Lungo esercita una forza opposta in cui il primo raggio metatarsale è sottoposto ad una forza di flessione dorsale AB.
Quando il peroneo lungo non è in grado di esercitare un’adeguata forza plantar-flessoria sul I raggio, le forze di reazione del terreno dirette verso l’alto ( Figura 3 forza A-B) dorsiflettono e invertono la prima testa metatarsale perché sottoposta alla forza risultante A-D che complessivamente esercita una forza abduttoria e flessoria-dorsale, quindi complessivamente il primo raggio metatarsale trova una forza in grado di spingerlo verso l’alto facendogli compiere un movimento anomalo.

 

Riportiamo il caso di un bimbo che presenta un caso di eccesso di pronazione, ovvero una “caduta” mediale del retropiede che in realtà coinvolge principalmente lo scafoide e l’astragalo

A causa di un piede iperlasso con il primo raggio metatarsale ipermobile il paziente presenta una marcata pronazione durante l’intera fase del passo; dall’ impatto al suolo fino alla spinta con l’alluce.
Già nella prima fase di contatto con il tallone, la pronazione si presenta molto spiccata.

Alcune fasi del cammino testimoniano l’eccesso di pronazione a carico del retropiede, mesopiede, avampiede e dell’alluce che, attraverso l’iperpressione registrata ci evidenzia un’iperattività dei muscoli intrinseci del piede.

 

ANAMNESI: Il paziente riferisce di accusare senso di affaticamento ai piedi e alle gambe durante il cammino.

OSSERVAZIONI: In catena aperta il piede presenta a Dx Inversione-eversione calcaneare 24-14 con Ras ra -1 -0 a Sx 32-10 con Ras ra 4-0.

PODOGRAFIA: Dalla valutazione podografica è visibile una netta pronazione del retropiede > a Dx associata a notevole ipermobilità del I raggio metatarsale da monitorare negli anni a crescere.

PROGETTO TERAPEUTICO: Utili plantari su calco di stabilizzazione del retropiede con lavorazione semi-avvolgente al retropiede, sostegno dell’articolazione sotto-astragalica e astragalo-scafoidea.

METODO-PROGETTAZIONE: Tipo di Costruzione:
Plantare su Calco- Lavorazione con BORDI LATERALI SEMI-AVVOLGENTI
A) AVEOLENE FORATO COL.ANTR. MM4 1,1
B) LASTRE LATICE MM.5 ROSA CM.77X28
C) SUNFIBER SPESSORE 1,2 MM. 100X150
D) DUROCEL NERO SP.10 MM

OBBIETTIVI: Rimuovere la sensazione di stanchezza alle gambe e ai piedi.

PERCEZIONE/SCALA DEL DOLORE ALL’INGRESSO-INDICATORE SOGGETTIVO: Dolente: Presente 31-50% – Scala del Dolore: 4/10

PERCEZIONE/SCALA DEL DOLORE 30 GIORNI DOPO:-INDICATORE SOGGETTIVO: 
Scala del Dolore: 0/10

EFFICIENZA DEL TRATTAMENTO:
Ottimo-Problema risolto tra l’80%-100%.

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